Conosci quella sensazione quando apri un libro e ti imbatti in una parola che non hai mai sentito prima, ma che sembra perfetta per descrivere qualcosa che hai sempre provato? Ecco, il Montenegro è un po’ così: un paese che non sapevi di stare cercando, ma che una volta scoperto ti chiederai come hai fatto a vivere senza conoscerlo.
Situato nel cuore dei Balcani, questo piccolo gioiello grande quanto la metà del Belgio racchiude una diversità geografica che sfida ogni logica cartografica. Quando mi chiedono cosa fare in Montenegro, la mia risposta diventa automaticamente un racconto di sette giorni che sembrano sette vite diverse. Durante la mia ultima avventura montenegrina, mi sono ritrovato a fare colazione guardando la Baia di Kotor con il suo aspetto fiordesco, pranzare sulle montagne del Parco Nazionale del Durmitor, esplorare il centro storico di Budva nel pomeriggio, e cenare guardando il tramonto sul Lago di Skadar. E questo era solo il primo giorno! La mia avventura mi ha portato poi a scoprire la spiritualità mistica del Monastero di Ostrog, l’adrenalina del rafting sul fiume Tara, e infine a perdermi nei sapori autentici della cucina locale montenegrina. Se ti stai chiedendo cosa vedere in Montenegro, preparati: ti porto con me in questo viaggio attraverso sette esperienze che hanno trasformato il modo in cui guardo ai Balcani.
Baia di Kotor: quando la geografia si fa arte
C’è un momento, appena dopo che il bus attraversa l’ultima galleria scavata nella roccia, in cui la Baia di Kotor si apre davanti a te come un sipario teatrale. La prima volta che l’ho vista, ho pensato che qualcuno avesse preso un pezzo di Norvegia e l’avesse trapiantato nel Mediterraneo con risultati sorprendentemente eleganti.
La baia, tecnicamente un ria (ma non diciamolo troppo forte perché a tutti piace chiamarla fiordo), si snoda per 28 chilometri attraverso montagne che sembrano dipinte da un bambino che ha avuto accesso illimitato al verde e al grigio. Kotor, la città che dà il nome alla baia, si accuccia timidamente ai piedi di queste montagne come un gatto che ha trovato il posto perfetto per un pisolino.
Il centro storico di Kotor è un labirinto di stradine in pietra dove è letteralmente impossibile non perdersi. Ho provato per tre giorni consecutivi a trovare la stessa gelateria seguendo le mie stesse tracce, fallendo miseramente ogni volta. Ma è proprio questo il bello: ogni vicolo cieco rivela una chiesetta del XII secolo, ogni piazzetta nasconde un caffè dove i locali giocano a carte con una serietà da summit delle Nazioni Unite.
Le mura cittadine di Kotor si arrampicano sulla montagna come una scala gigantesca costruita da qualcuno con un ottimismo incrollabile e gambe d’acciaio. La salita fino al Forte di San Giovanni richiede circa un’ora e 1.350 gradini (li ho contati, per il bene della scienza), ma la vista dall’alto vale ogni goccia di sudore. Da lassù, la baia sembra un set cinematografico costruito appositamente per farti sentire insignificante nel modo più magnifico possibile.
Se cerchi cosa fare in Montenegro di veramente indimenticabile, prenota una gita in barca nella Baia di Kotor. Ti ritroverai a navigare tra isolette che sembrano uscite da una fiaba, mentre guide locali ti raccontano storie di pirati veneziani con l’entusiasmo di chi ha appena scoperto di aver vinto alla lotteria. E quando il sole inizia a calare, l’intera baia si trasforma in uno specchio dorato che riflette le montagne in un modo che ti farà dubitare delle leggi della fisica.
APPROFONDIMENTO: Viaggio in Montenegro
Parco Nazionale del Durmitor: dove le montagne fanno sul serio
Tra tutte le cose da fare in Montenegro, esplorare il Parco Nazionale del Durmitor è come passare da un romanzo di Jane Austen a uno di Jack London senza preavviso. Se la Baia di Kotor ti sussurra dolcemente all’orecchio, le montagne del Durmitor ti gridano in faccia con l’entusiasmo di un venditore di aspirapolvere particolarmente motivato.
Il Bobotov Kuk, la vetta più alta del Montenegro a 2.523 metri, è il tipo di montagna che ti guarda dall’alto con aria di sfida, come un professore di matematica che sa benissimo che non hai fatto i compiti. Il sentiero per raggiungerla è un’esperienza che potrei descrivere come “caratterizzante” – nel senso che quando scendi, il tuo carattere è decisamente cambiato. In meglio, ovviamente, ma anche più consapevole dei propri limiti respiratori.
Ma se l’idea di conquistare vette ti spaventa, il Lago Nero (Crno Jezero) offre una passeggiata molto più democratica. È come se qualcuno avesse piazzato uno specchio perfettamente rotondo in mezzo ai boschi e si fosse dimenticato di riprenderlo. Il sentiero attorno al lago è una di quelle passeggiate che ti fanno sentire in un documentario della BBC – continui ad aspettarti che David Attenborough spunti da dietro un abete rosso per spiegarti qualcosa sugli ecosistemi alpini.
Il parco vanta oltre 200 chilometri di sentieri escursionistici, e devo dire che chi li ha progettati aveva chiaramente un’opinione molto ottimistica sulla forma fisica media dell’umanità. Ma anche se non sei esattamente un alpinista olimpico, ci sono percorsi per tutti i livelli. Ho incontrato una signora tedesca di ottant’anni che faceva trekking con bastoncini da Nordic walking fucsia e un entusiasmo che mi ha fatto vergognare del mio lamento per il mal di piedi.
Centro storico di Budva, dove la storia incontra l’estate
Se ti stai chiedendo cosa fare in Montenegro per coniugare cultura e divertimento, Budva è la risposta che non sapevi di stare cercando. Questa città costiera è come un adolescente che non riesce a decidere se vuole essere serio o divertente, quindi fa entrambe le cose contemporaneamente con risultati sorprendentemente armoniosi.
Il centro storico di Budva è racchiuso da mura del XV secolo che sembrano costruite da qualcuno che aveva una paura irrazionale degli invasori marittimi. All’interno, le stradine in pietra si intrecciano come i pensieri di una persona che cerca di ricordare dove ha messo le chiavi. Ma è proprio questa apparente confusione che rende magica la passeggiata: dietro ogni angolo potresti trovare una gelateria gestita da una nonna che parla cinque lingue, o un negozio di souvenir dove il proprietario ti racconterà la storia della sua famiglia mentre wrappa il tuo acquisto con la cura di un chirurgo.
La Cittadella di Budva si erge sulla costa come una versione in miniatura del Castello di Neuschwanstein, se Neuschwanstein fosse stato progettato da qualcuno con una passione per le viste panoramiche e un budget limitato. La salita vale la pena solo per la vista: da lassù, l’Adriatico si stende davanti a te con un azzurro così intenso che sembra quasi artificiale.
La Chiesa di San Giovanni, costruita nel VII secolo, è uno di quei luoghi che ti fanno sentire la pesantezza della storia. Ho trascorso mezz’ora seduto su una panchina di fronte all’ingresso, cercando di immaginare quante generazioni di montenegrini avevano attraversato quella soglia. Il risultato è stato un mix di meraviglia esistenziale e mal di collo per aver guardato troppo in alto gli affreschi.
Ma Budva non è solo storia: quando il sole tramonta, la città si trasforma in qualcosa che assomiglia a una versione balcanica della Costa del Sol, ma con più carattere e meno turisti britannici ubriachi.
Gita in barca sul Lago di Scutari
Parlando di cosa fare in Montenegro per rilassarsi completamente, il Lago di Scutari è come una seduta di meditazione che non ti fa venire il crampo alle gambe. Questo specchio d’acqua, il più grande dei Balcani, si estende pigro tra Montenegro e Albania come un gatto al sole, completamente indifferente ai confini nazionali.
Una escursione in barca sul Lago di Scutari inizia di solito da Virpazar, un paesino che sembra uscito da un racconto di Hemingway se Hemingway avesse scritto sui Balcani invece che su Parigi. Il mio capitano, un signore di nome Zdravko che parlava un italiano migliore del mio e guidava la barca con la nonchalance di chi guida al supermercato, mi ha spiegato che il lago ospita oltre 280 specie di uccelli.
Devo ammettere che prima di questa gita la mia conoscenza ornitologica si limitava a distinguere i piccioni dalle oche, ma dopo tre ore sul lago sono diventato temporaneamente esperto di pellicani dalmati e cormorani. Non che ora sappia distinguerli, ma almeno so che esistono e che sono abbastanza fotogenici.
Il lago è punteggiato da isolette con antichi monasteri che emergono dall’acqua come miraggi religiosi. Il Monastero di Kom sembra galleggiare sull’acqua, e quando l’abbiamo visitato, l’unico abitante era un gatto soriano che ci ha accolti con la dignità di un ambasciatore e l’interesse di un ispettore delle tasse.
I villaggi di pescatori lungo le rive del lago vivono ancora secondo ritmi che sembrano invariati da secoli. Ho pranzato in una locanda di una famiglia che serviva carpa fresca appena pescata, preparata con una semplicità che faceva sembrare stupida qualsiasi cucina che usa più di cinque ingredienti.
Monastero di Ostrog, un pellegrinaggio in verticale
Tra tutte le cose da fare in Montenegro, visitare il Monastero di Ostrog è un’esperienza che sfida le leggi della gravità e del buon senso architettonico. Questo monastero ortodosso del XVII secolo è letteralmente scavato nella roccia di una parete verticale, come se qualcuno avesse deciso che costruire su terreno pianeggiante fosse troppo facile.
La prima volta che l’ho visto, dal parcheggio sottostante, ho pensato che fosse un’illusione ottica. Come diavolo sono riusciti a costruire qualcosa lì sopra? La strada che porta al monastero superiore è una serie di tornanti che sembrano progettati da qualcuno con un senso dell’umorismo molto particolare e una fiducia cieca nelle capacità dei freni delle automobili.
Il Monastero Superiore, dedicato a San Basilio di Ostrog, è il vero gioiello. Le due chiesette sono letteralmente scavate nella roccia bianca, e camminare al loro interno è come entrare in una grotta sacra. Le pareti sono coperte di affreschi che, sorprendentemente, sono sopravvissuti per secoli nonostante l’umidità e le condizioni estreme.
Quello che mi ha colpito di più non è stata l’architettura impossibile, ma l’atmosfera. Pellegrini di tutte le confessioni e nazionalità salgono quei gradini scavati nella roccia, alcuni scalzi, altri con le lacrime agli occhi. Ho visto un gruppo di motociclisti tedeschi tatuati che si sono tolti i caschi e hanno sostato in silenzio davanti alla tomba di San Basilio con una reverenza che non ti aspetteresti da persone che viaggiano in Harley Davidson.
Il monastero è considerato un luogo di guarigione miracolosa, e francamente, dopo aver visto l’ingegneria necessaria per costruirlo, sono disposto a credere che lì possano succedere cose straordinarie.
Rafting sul Fiume Tara: quando l’adrenalina incontra la bellezza
Se cerchi di capire cosa fare in Montenegro per scaricare l’adrenalina, il rafting sul fiume Tara è la risposta che urla “avventura!” con l’entusiasmo di un bambino in un parco giochi. Il fiume Tara scorre attraverso quello che è considerato il canyon più profondo d’Europa, e navigarlo è come attraversare un libro di geografia che ha preso vita.
Il canyon, soprannominato anche come “Lacrima d’Europa”, si estende per 80 chilometri e raggiunge profondità di 1.300 metri. Numeri che sulla carta sembrano solo… numeri. Ma quando sei lì, su un gommone che balla sulle rapide, circondato da pareti di roccia che si innalzano verso il cielo come grattacieli naturali, capisci perché l’UNESCO ha dichiarato questa zona Patrimonio dell’Umanità.
La discesa più popolare del fiume Tara dura circa tre ore e include rapide con nomi poetici come “Nail” e “Ludnica” – che in montenegrino significa “pazzia”, un nome che ho trovato rassicurante quanto un avviso “attenti al cane” scritto con graffi di artigli. Ma non fatevi spaventare: le guide locali hanno l’esperienza di decenni e il tipo di fiducia in se stessi che ti fa sentire al sicuro anche quando l’acqua schiumosa ti sta inzuppando come uno straccio da pavimenti.
Durante le pause tra le rapide, il fiume scorre placido attraverso foreste che sembrano non aver mai sentito parlare del ventunesimo secolo. L’acqua è così trasparente che puoi vedere i pesci che nuotano sul fondo, completamente indifferenti al fatto che stai passando sopra le loro teste su un gommone arancione fluorescente.
Il pranzetto con barbecue incluso nell’escursione si rivela un momento di socializzazione internazionale: ho condiviso un tavolo di legno grezzo con una famiglia olandese, un gruppo di studenti cechi e due pensionati australiani che stavano facendo il giro dell’Europa in camper. Tutti uniti dalla stessa espressione di esaltazione post-adrenalina e capelli bagnati.
Cosa mangiare di tipico in Montenegro?
Concludere una guida su cosa fare in Montenegro senza parlare del cibo sarebbe come descrivere un’orchestra senza menzionare la musica. La cucina montenegrina è un perfetto esempio di come la geografia influenzi la tavola: da una parte hai l’influenza mediterranea della costa, dall’altra i sapori montani dei Balcani, il tutto mescolato con una generosità che ti fa sentire sempre a casa.
I ćevapi sono probabilmente il piatto più democratico del Montenegro – li trovi ovunque, dalla tavola calda più spartana al ristorante più elegante. Questi piccoli salsicciotti di carne mista, serviti con pita fresca, cipolle crude e kajmak (una specie di formaggio cremoso che è la versione balcanica del paradiso), sono la comfort food perfetta dopo una giornata di escursioni. Ho visto turisti vegani cadere in tentazione di fronte a un piatto di ćevapi fumanti, e non li biasimo.
Il Njeguški pršut, il prosciutto affumicato di Njegusi, è un’altra specialità che merita un pellegrinaggio gastronomico. Viene prodotto in un paesino di montagna dove l’aria è così pura che respirarla sembra già un pasto. Tagliato sottile come una foglia e servito con formaggio locale e un bicchiere di rakija, è il tipo di antipasto che ti fa riconsiderare tutte le tue scelte di vita precedenti.
La pastrmka na žaru (trota grigliata) che ho mangiato in un ristorante galleggiante sul Lago di Skadar era così fresca che sospetto fosse ancora nuotando un’ora prima. Servita con verdure arrostite e patate novelle, accompagnata da un vino locale chiamato Vranac che ha il colore del velluto e il sapore delle montagne montenegrine.
Ma il vero tesoro culinario del Montenegro è la rakija, il brandy di frutta che accompagna praticamente ogni pasto e ogni momento sociale. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, e ogni montenegrino è convinto che la sua sia la migliore. Ho assaggiato rakija di prugne, di pere, di mele, e persino una versione alle erbe che sapeva di medicina naturale e funzionava meglio dell’aspirina per il mal di testa.
Conclusioni: perché il Montenegro ti conquisterà
Dopo una settimana passata a chiedermi cosa fare in Montenegro e a scoprire che le risposte sono infinite, mi sono reso conto che questo paese ha un talento particolare: ti fa sentire esploratore anche quando stai semplicemente bevendo un caffè in una piazzetta. È un posto dove puoi fare colazione al livello del mare e pranzare a 2.000 metri di altitudine, dove puoi attraversare confini invisibili sul Lago di Scutari la mattina e trovarti in un monastero scavato nella roccia il pomeriggio.
Il Montenegro è la dimostrazione vivente che la dimensione non sempre conta: in un’area grande quanto la metà del Belgio, trovi concentrati fiordi che farebbero invidia alla Norvegia, montagne che competono con le Alpi, una costa che non ha nulla da invidiare alla Croazia, e una cucina che è un perfetto cocktail di influenze mediterranee e balcaniche.
Ma soprattutto, il Montenegro ti insegna una lezione preziosa: a volte le scoperte più belle sono quelle che non stavi cercando. E quando torni a casa e qualcuno ti chiede cosa fare in Montenegro, ti ritrovi a sorridere e a dire: “Beh, tutto. Letteralmente tutto.”
Perché alla fine, tra tutte le cose da fare in Montenegro, la più importante è lasciare che questo piccolo gigante geografico ti sorprenda. E fidati, lo farà.

